Il videocatalogo Mega Drive

Gennaio 1993: sulla rivista Consolemania anno 3 n.15 “Gennaio” viene pubblicata la “solita” pubblicità della Newel per promuovere, soprattutto per corrispondenza, i titoli dei videogiochi per console disponibili a catalogo.

In un angolo, all’interno di un box verdastro con sfumature tendenti al giallo (in quei tempi si usavano queste tonalità di colore molto accese) viene pubblicizzato il servizio di VHS della Newel. Di cosa si trattava?

Era una novità: Video Tape Show era in pratica un videocatalogo su VHS di circa tre ore a cassetta dove venivano mostrati i vari giochi per Mega Drive per permettere ai clienti di poterli valutare prima dell’acquisto.

In precedenza, parlando soprattutto dei software su floppy disk per i computer a 16 bit, le copie permettevano a tutti di provare i giochi e, nel caso, acquistare poi le versioni originali con maggiore convinzione (su questo specifico argomento, sulla pirateria del software degli anni Ottanta e Novanta, stiamo preparando un approfondimento molto interessante che pubblicheremo appena possibile).

Con l’arrivo delle console, dei giochi su cartuccia, e delle nuove norme anti pirateria, si era certamente persa questa possibilità. Unica occasione di vedere il gioco per non comprarlo a scatola chiusa era provarlo da qualche amico che lo aveva già acquistato, oppure provarlo in negozio visto che, a rotazione, facevamo giocare i clienti sulle console demo esposte (sarebbe interessante approfondire anche questo argomento :-). Certamente, però, non era possibile farle provare tutte.

Bisogna poi ricordare che vendevamo molto per corrispondenza e spesso, in “luoghi” lontani gli appassionati non avevano negozi vicini dove rivolgersi. Anche le recensioni sulle riviste di settore, molto utili, spesso non bastavano a convincere l’utente e si rischiava di vendere solo i titoli più gettonati.

Video Tape Show aveva pertanto lo scopo di mostrare i vari gameplay, ovviamente senza possibilità di giocare realmente, prima di un eventuale acquisto.

Realizzare queste cassette era però molto lungo e dispendioso: Flavio aveva il compito di giocare fino a notte fonda, registrando lo schermo, per poi montare i vari spezzoni nel video finale che veniva infine duplicato per produrre le varie cassette. Per produrre tre ore di video venivano impiegate diverse ore di lavoro: non era sicuramente facile superare i livelli per poterli registrare e quindi mostrarli al pubblico. Per certi giochi particolarmente difficili era necessario giocarci molte ore.

Le cassette venivano vendute a 25.000 lire e venivano fatte girare anche in negozio. Al tempo avevamo già inserito nel videocatalogo circa 240 videogame: se avessimo conservato tutte le VHS sarebbero risultate molto utili ancora oggi.

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