Numeri

A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta era diventato normale, durante la settimana, vedere arrivare in negozio diversi clienti con in mano un bigliettino con sopra indicati uno o più numeri precedentemente meditati con grande cura e attenzione. Per altri, la scelta spasmodica di quei numeri era invece un rito da celebrarsi ogni lunedì pomeriggio. Infatti, il lunedì usciva il catalogo Newel con le novità settimanali e, con doviziosa lettura interrotta di tanto in tanto da un leggero sogghigno, le persone recuperavano dal catalogo il numero corrispondente del gioco o programma desiderato per poterlo indicare con estrema precisione al bancone e acquistarlo. Perché i programmi, e i giochi per computer, erano veramente tanti.

Ricevuto il biglietto con i numeri indicati, i commessi scendevano nel magazzino sottostante il negozio per prelevare il gioco da una fila di cassetti impilati e colmi di floppy già pronti per la consegna. Quando i numeri erano pochi, si potevano ricordare anche a memoria.

Ma era sempre così…

A voler strafare, succedeva sovente sentire esclamare un “che cav…o di numero era?” e vedere il commesso di turno salire in tutta fretta e furia per recuperare nuovamente il numero dal cliente. Fu così che per un certo periodo, proprio durante quello natalizio, scattò una sorta di gara nata così dal nulla tra noi commessi.

Il gioco consisteva nel scendere a prendere i floppy ricordandosi il maggior numero possibile di numeri. Ma, e sottolineiamo ma, trattandosi di una gara non potevamo esimerci nel tentare di mandare in tilt il collega, seguendolo e ripetendogli altri numeri a caso ad alta voce mentre era intento a prelevare quelli che aveva provato a memorizzare.

Inutile dirlo, regnò il caos per diversi giorni!!! E seppur consci di incasinarci inutilmente la vita, facendoci dimagrire a furia di sali e scendi dalle scale, c’era quel senso di competizione che ci portava a lottare per essere i migliori. Il tutto in modo assolutamente scherzoso e divertente.

Per quanto riguarda le risatine e i sogghigni dei clienti? Beh, Flavio ricorda quella volta che un cliente cercò di decifrare il significato di una descrizione di un gioco che finiva in …“gurra e sapatori in questo gioco d’azione!”.

Quella definizione strappò una risatina anche a noi quando la leggemmo sul catalogo e giocoforza chiedemmo alla “fonte” cosa intendesse dire con quelle parole: “guerra e sparatorie”. Ma era il nostro capo e quindi aveva ragione lui.

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