Il mercato del software ludico – negli anni – non è stato certo risparmiato dall’industria del sesso e molte case di software addirittura si specializzarono addirittura proprio su questo filone. I software per adulti ci sono sempre stati: come non ricordare il primo “Strip Poker” per Commodore 64 o addirittura “SoftPorn Adventure” per Apple II (siamo nei primissimi anni Ottanta), avventura testuale che ispirerà anni dopo la più famosa saga “Leisure Suit Larry”. Altri due esempi che meritano citazione sono “Custer’s Revenge” per Atari VCS, un gioco tanto elementare graficamente quanto controverso negli USA per i suoi contenuti anche violenti, ed Emmanuelle, gioco ispirato invece all’omonimo film e prodotto anche per Amiga e MS-Dos con grafiche finalmente più credibili.
Anche Newel, negli anni, ha accompagnato tanti appassionati (o meglio amanti) di questo genere. Molti titoli VM18 già apparivano nei nostri cataloghi software e nel negozio di via Mac Mahon 73, dopo il trasferimento, era stato addirittura allestito un angolo riservato con i titoli per gli adulti e protetto da una tendina per evitare gli sguardi indiscreti dei minorenni. Tra i tanti titoli era possibile trovare diverse raccolte di immagini a luci rosse su cd-rom e diversi videogames come “Voyeur” (per cd-rom), “Lula: The Sexy Empire” – il primo di una serie di giochi a sfondo erotico con la protagonista la bellissima ma pixellata Lula – fino al più moderno e innovativo “Selen Sex Files”, un’avventura grafica tutta italiana con spezzoni video interattivi con protagonista la bellissima Selen.
Alla fine degli anni Novanta, per incentivare le vendite ed evitare le fastidiose rimanenze di magazzino, ci inventammo di accoppiare ogni prodotto software con una videocassetta per adulti. Ci recammo pertanto presso un’edicola in zona Lotto a Milano per acquistarle e testare questa “innovativa idea. La prima volta, sicuri che l’edicolante avrebbe interpretato la nostra esigenza come una scusa per acquistare dei film per adulti a titolo personale, ne comprammo una decina di vario genere. Le videocassette VHS ci vennero quindi consegnate dopo qualche giorno – sempre in edicola – nascoste in una scatola di cartone rigorosamente anonima. Pagamento effettuato e ritirata la regolare ricevuta, le portammo in negozio per creare i bundle.
Vendemmo tutti i software esposti sullo scaffale con le relative videocassette “a sorpresa” allegate: non erano infatti specificati i generi in quanto le custodie riportavano solo il titolo del film e un’immagine generica. Peccato che da li a poco il negozio chiuderà i battenti e tutto questo rimarrà solo un semplice divertente ricordo. Nel nostro archivio abbiamo ancora qualche cd-rom originale dell’epoca – perfettamente conservato – di raccolte di immagini per adulti.