Sguardo vuoto sul monitor durante una breve riflessione. “A cosa stai pensando?” ti chiede Facebook prima di iniziare a scrivere… Amiga, Toccata, V-Lab Motion, Movieshop, Draco, Avid Liquid… Davinci Resolve.
In Newel ho scoperto il vasto mondo che Amiga aveva intorno a sé nel campo dell’editing video. Quella tecnologia era anni avanti rispetto ai comuni PC, tanto da “scuotere” persino la Silicon Graphics. Certo, le Octane e le Indigo erano macchine toste per l’epoca. Purtroppo la SGI ha chiuso i battenti da diverso tempo.
Ho iniziato alla fine degli anni Ottanta a conoscere le potenzialità di Amiga con i primi Genlock Broadcast quali Neriki, Scanlock e altri. Ma questi erano solo dei mixer video esterni. La grafica e le sottotitolazioni si facevano con diversi programmi e quello più di rilievo fu Scala.



L’accoppiata Amiga e i vari Genlock era ampiamente diffusa nelle emittenti TV locali e nazionali. Questo perchè Amiga (non ricordo se tutti i modelli) poteva funzionare sia in standard PAL sia NTSC mediante l’uscita RGB . Mentre l’uscita video del PC era VGA e completamente diverso per numero di frame e frequenza. Quindi poco fruibile se non con convertitori VGA>PAL che però mandavano i titoli a scatti. Unica soluzione erano dei costosi sistemi di conversione da 30 fps a 25 fps o schede mixer interne dedicate con uscita PAL.
Avere invece un computer PAL nativo, dal costo decisamente più basso rispetto ad una scheda, permetteva sottotitolazioni e animazioni grafiche fluidissime, senza il minimo scatto.
Ricordo bene anche la scheda Genlock Video Toaster per Amiga 4000, l’unica che vendemmo in Newel, con ben oltre dieci dischetti di installazione da 1,78 MB.

Purtroppo non fece breccia in Europa in quanto nacque originariamente per il mercato americano NTSC. Su quella scheda vi era stato aggiunto, in modo un po’ posticcio, una schedina di conversione NTSC a PAL con risultati purtroppo non all’altezza allo standard broadcast televisivo. Il software però era impressionante e decisamente più versatile di un semplice Genlock e Scala. Si usava per le dirette TV e vantava effetti di transizione e titolazione Hardware. Il Video Toaster 4000 era una versione più recente del popolare Toaster 2000 più adatto per l’installazione in uno slot video A4000. In pratica era un kit estremamente potente che ha contribuito a rendere famoso l’Amiga nella produzione video. Un Amiga con un Video Toaster era infatti in grado di produrre effetti paragonabili a sistemi dedicati che costavano decisamente molto di più. In collaborazione con Lightwave (software di rendering 3D), il Video Toaster ha contribuito a produrre molti programmi televisivi e film tra cui Babylon 5, Seaquest DSV e Terminator II.
Finito il periodo lavorativo in Newel approdai alla Avion, sempre di Milano, dove si vendevano solo PC. In quel periodo venivano commercializzate le schede di acquisizione video come la Pinnacle DC10, DC20 e la DC30+ seguite negli anni da schede di tutto rispetto e con segnali component di fascia alta a livello broadcast. Ma vi era un limite che Amiga non conosceva.
Premiere 4.2 e 5.1 in seguito, veniva fornito con le schede per poter montare il video ma limitava il montaggio ad una sola ora. Scelta probabilmente dovuta al fatto che il limite del filesystem di Windows con FAT16 era 2GB e a seconda della qualità significava creare spezzoni di file dai 10 ai 20 minuti l’uno. Questo implicava l’uso di videoregistratori professionali per poter agganciare i vari spezzoni. Un incubo se poi il cliente voleva una modifica. Per questo motivo mi ritrovai con un Amiga 4000/060, 128 MB Ram, Hard disk di sistema, Disco SCSI da 36 GB per il Video, disco SCSI 4 GB per l’audio, scheda audio Toccata, V-Lab Motion e Movieshop.
A differenza di tutti i software (o quasi) per PC che leggevano i file, Movieshop utilizzava il Disco ad accesso diretto. Non era cioè possibile leggere i dati al di fuori di Movieshop (a parte un Tool specifico).
I vantaggi erano evidenti. Laddove lo scrubbing (ovvero, la ricerca del materiale video andando avanti e indietro) del PC risultava di una lentezza esasperante, con Amiga era pressoché immediato. Non c’era nessuna latenza avvertibile e questo permetteva anche il montaggio in maniera pulita e snella. Inoltre non esisteva il limite dei 2GB: mandavi in “PLAY” un video di 3 ore senza alcun problema.
Lo svantaggio invece di Amiga riguardava la V-LabMotion che garantiva una velocità massima negli slot Zorro II di 2,5MB/s. Da qui l’acquisto del mio primo clone Amiga, il Draco della Macrosystem. Un sistema di editing che arrivava, mediante gli slot Zorro II Fast (solo Macrosystem) fino a 10MB/s e che ho completato con un modulo DVBK1 Sony per l’ingresso DV Firewire (IEE1394), una scheda di rete Ariadne II 10/100 Mb/s, Jog Shuttle MCS-2 seriale, tavoletta grafica Wacom Intuos e un video registratore professionale con scheda seriale per pilotarlo direttamente da Movieshop. Non che ne av essi un gran bisogno visto che non c’era la necessità di mettere insieme spezzoni video da 10 minuti, ma serviva più che altro per acquisire parti video da nastro direttamente da Movieshop piuttosto che allungare il braccio e schiacciare i vari bottoni “STOP”, “PLAY”, “FFWD” e “FFWRD” in continuazione.





Il Draco però iniziava a soffrire della mancanza di aggiornamenti sia software che hardware. Infatti laddove il Draco, con il suo 68040 da 50Mhz, impiegava 30 secondi per calcolare una semplice dissolvenza di un secondo, un PC 486 MMX 200 Mhz con Premiere 4.2 ne impiegava la metà.
Nonostante vendessi in Avion sistemi completi di editing video anche da diverse decine di milioni di Lire con schede in tempo reale per effetti 2D e 3D (Pinnacle Realtime e Nitro 3D), continuai a rimanere fedele al mio caro Draco ancora per parecchio tempo. Anche perchè Movieshop offriva un sistema di montaggio ben più completo e avanzato di quelli per PC.
Con Premiere 4.2 (e molti altri software) si utilizzava ancora il metodo di montaggio A/B Roll, in stile analogico. Ciò limitava molto le possibilità di editing rispetto a quello offerto da Movieshop che usava un sistema multi traccia a livelli multipli con una sorta di compositing di base e le clip video e audio potevano essere collocate su qualsiasi traccia. Via libera alla fantasia, insomma.


Il Draco, poi dismesso dalla stessa Macrosystem a favore dell’altro clone Amiga e fratello minore Casablanca, con l’arrivo delle prime telecamere in HD 720P smise di essermi utile. Dovetti cercare altro e passare giocoforza ad un PC.
Poco prima di finire l’avventura anche in Avion, ho aperto la mia attività. In Avion vendevo i sistemi per editing video che mai avrei utilizzato personalmente ma, ad un certo punto, la Pinnacle decise di assorbire la Fast (e qui potrei scrivere pagine a non finire) e iniziò a distribuire il software Edition che non conoscevo. Fu amore a prima vista. Aveva un non so che di familiare con Movieshop. Multilivello e compositing di base. Sembrava quasi una copia notevolmente migliorata di Movieshop. Mi incuriosì a tal punto che la prima volta iniziai a provare a montare un video dopo cena. Incredibilmente aveva la stessa latenza zero di Draco, tracce audio e video indipendenti sulla timeline, nessun limite di tempo (girava su Win2000 con NTFS) e tanto altro ancora. Finii il montaggio alle 7 del mattino, in una notte!
Dopo mesi di utlizzo, e abbandonata Avion, diventai rivenditore di Pinnacle (conosciuto come Aminix) e Beta Tester di Edition. Nel frattempo il software cambiò nome e diventò Liquid finchè dopo diversi anni venne assorbita dalla Avid. Diventò Avid Liquid ma per poco tempo in quanto, dopo un anno circa, Avid smise di vendere Liquid proponendo invece un upgrade ad un costo competitivo del suo Media Composer.
Devo però ammettere che Liquid era a 32 Bit e quindi con l’avvento dei video in HD, anche se supportato, iniziava a scarseggiare la memoria che su Windows a 32 Bit era di appena 4GB, troppo pochi per gestire Liquid. Portarlo a 64 bit probabilmente sarebbe costato troppo.
Ecco, questo è quello che mi è venuto in mente mentre guardavo la pagina di Facebook facendo una pausa mentre lavoravo ad un video con Blackmagic Davinci Resolve. Un PC ben carozzato con 64GB di Ram, Nvidia RTX 3070, MCS-3 USB, tavoletta Wacom Intuos Wireless…

A mio parere personale e per il mio workflow a livello produttivo, Resolve è l’unico che poteva sostituire Liquid, un software che ancora oggi potrebbe fare scuola per tante funzioni).
E tutti i software NLE che ho utilizzato quali Speededit della Newtek, Lightworks, Premier dalla 4.2 in poi, Final Cut Pro, Pinnacle/Avid Studio, Media 100 Finish, Speed Razor, Avid Media Composer, Sony Vegas Pro, Edius… sono finiti nel cassetto.
Flavio.