Newel Arredo per i corner Spazio Newel

A cavallo tra il 1996 e il 1997 la divisione distribuzione nella Newel Srl, che nel frattempo è diventata fornitore di oltre cento negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale, crea una linea di mobili chiamata “Newel Arredo” con l’idea di allestire dei corner chiamati “Spazio Newel” all’interno di locali commerciali e negozi.

L’idea in effetti nasce da una specifica necessità: quella di fornire i due negozi del gruppo (la Newel Shop Srl e la Super Games Srl che li sperimenteranno in anteprima) di un arredamento colorato, moderno, dedicato all’esposizione di videogame ma soprattutto modulare. Quindi composto da elementi che potevano essere combinati per essere adattati a qualsiasi spazio. Inoltre, ogni singolo modulo poteva essere assemblato con parti fornite in quattro diverse colorazioni (rosso, blu, verde e giallo) così da creare innumerevoli varianti.

Il progetto, a parte i due negozi di proprietà, non è poi in effetti decollato.

Gli elementi, realizzati da un’azienda in provincia di Milano e inseriti a catalogo erano quattro, uno dei quali proposto in due diverse lunghezze. Per il negozio di via Mac Mahon 73 erano stati realizzati su misura anche il bancone con il piano sagomato a forma di joypad e un secondo tavolo con il piano a forma di tastiera per l’area destinata all’esposizioni dei computer pc compatibili. Questi due elementi, viste le dimensioni, era stato escluso dal catalogo in quanto la linea era destinata per allestire dei corner in spazi ridotti.

Curiosità: i nomi dei vari elementi erano stati presi in prestito dai soprannomi dei collaboratori che lavoravano nel magazzino di Cormano: Geppo, Milko, Pilo e Sarchia. I nomi erano ufficiali e riportati nel catalogo “Newel Arredo” realizzato per i corner “Spazio Newel”.

Il mobile Pilo permetteva di installare una console (all’epoca la Playstation e il Nintendo 64 per fare due esempi) e collegarla al televisore posizionato alla sua sommità: i clienti potevano così provare i vari giochi che giravano in quel momento. Per la chiusura della cupola protettiva della console e delle ante a scorrimento dei vani posizionati alla base di alcuni elementi era possibile utilizzare i classici lucchetti di sicurezza: in effetti, in quegli anni, non esistevano i sistemi odierni di anti taccheggio.

L’offerta venne promossa con una specifica campagna che prevedeva l’invio del catalogo completo di prezzi di ogni elemento. Come è possibile notare, l’elemento Geppo, quello lineare per intenderci, era disponibile nella versione da 75 cm e da 105 cm e venduto anche in versione “doppia”. Ogni vaschetta, da agganciare ai mobili, venivano vendute a parte, in due formati diversi (singole e doppie) e in quattro colori.

error: Contenuto protetto per motivi di Copyright